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Commissioni parlamentari

Relazione annuale 2018 sull'efficienza energetica italiana

Nel 2017 sono stati presi provvedimenti per attuare le politiche nazionali per l’Efficienza Energetica. Un esempio è la Strategia Energetica Nazionale (SEN) e il meccanismo di cessione del credito per gli interventi di riqualificazione energetica, già introdotto nel 2016 e perfezionato con le indicazioni del MEF. Queste misure hanno generalmente semplificato la situazione: da una parte l’efficienza energetica viene considerata come inscindibile dagli aspetti di sicurezza e dall’altra viene semplificato il meccanismo di incentivazione abbattendo l’avversione al rischio e alla perdita.
 
I risultati del 2017 in sintesi sono:
  • 5.8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica emessi (62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile), con un risparmio di quasi 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep);
  • 421.997 richieste di detrazione fiscale del 65% per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente, per un totale di oltre 3,7 miliardi di euro di investimenti attivati ed un risparmio stimato di 112 ktep/anno;
  • 43.227 richieste con il meccanismo del Conto Termico, corrispondenti a oltre 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza energetica della Pubblica Amministrazione;
  • 10 milioni di contatti raggiunti attraverso la seconda annualità del Programma Triennale di informazione e formazione (ex art. 13, D.Lgs 102/2014);

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Regolamento europeo sulla Privacy o GDPR

E’ in arrivo dall’Europa il nuovo Regolamento Europeo sulla PrivacyGDPR (General Data Protection Regulation) che in Italia abrogherà la direttiva 95/46/CE e andrà a sostituire il Codice Privacy e verrà applicato direttamente in tutti gli Stati Membri a partire dal 25 maggio 2018, termine entro il quale occorrerà, da parte di aziende e possessori di dati, adeguarsi alla nuova normativa.
 
Si tratta di una piccola rivoluzione nel mondo della privacy, attesa ormai da diversi anni viste le importanti novità (e a volte anche scandali, si pensi alle ultime notizie in merito a Facebook) introdotte dalla tecnologia, internet e i social network su tutto, e il cui percorso è stato in continua salita, essendoci in gioco interessi economici consistenti, legati soprattutto alle attività di marketing e di profilazione oltre che i rapporti tra Europa e resto del mondo (con Stati uniti, Canada e Cina principali interlocutori interessati).
 
Tra i punti cardine, di grande interesse per i cittadini, ci sono il diritto all’oblio e alla portabilità dei dati, le notifiche di violazione agli utenti e alle autorità nazionali, le modalità di accesso ai propri dati personali semplificatela possibilità per le imprese di rivolgersi a un’unica autorità di vigilanza.

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FINANZA SOSTENIBILE

La sempre maggior esposizione del Pianeta a inquinamento, esaurimento delle risorse naturali proprie, cambiamenti climatici fuori dalla norma ed emissione di scorie nocive è al giorno d'oggi un problema molto attuale e dibattuto, per tanto la Commissione Europea ha presentato la sua strategia per la realizzazione di un sistema finanziario che sostenga il programma dell'Unione per il clima e lo sviluppo sostenibile. L'obiettivo è raggiungere entro il 2030 i traguardi stabiliti con l'Accordo di Parigi, (che definisce un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi limitando il riscaldamento globale al di sotto dei 2ºC), concordato nel 2015 nella capitale francese, in particolare l'obiettivo legato alla riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra. Per ottenere ciò occorrono investimenti supplementari dell'ordine di 180 miliardi di euro all'anno.
 
La Commissione ha per tanto incaricato un gruppo di esperti sulla finanza sostenibile di prepare un pacchetto di riforme e raccomandazioni che permettano di raggiungere gli obiettivi prefissati nel più breve tempo possibile. I temi su cui erano tenuti ad esprimersi erano l'orientamento del flusso di capitale pubblico e privato verso investimenti sostenibili, l'identificazione delle misure che gli istituti finanziari e le autorità di vigilanza dovrebbero adottare per proteggere la stabilità del sistema finanziario dai rischi legati all'ambiente e l'implementazione di queste politiche su scala paneuropea.

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TASSAZIONE EQUA DELL’ECONOMIA DIGITALE

Il 21 marzo 2018 la Commissione europea ha proposto nuove regole per garantire che le attività commerciali digitali siano tassate in modo equo e favorevole alla crescita nell'UE.
 
La proposta della commissione nasce dall'esigenza di rispondere a livello pratico a un problema ad oggi molto discusso: l'evasione o comunque il mancato pagamento delle tasse da parte dei colossi del web. Questo fenomeno è possibile perchè non esistono norme giuridiche sulla tassazione adeguate a una realtà in cui è possibile commerciare a livello virtuale e digitale senza aver bisogno di basi fisiche in loco.
 
Le norme fiscali attuali non riescono a riconoscere i nuovi modi in cui i profitti vengono creati nel mondo digitale, in particolare il ruolo che gli utenti svolgono nel generare valore per le aziende digitali. Di conseguenza, c'è una disconnessione, o "mancata corrispondenza", tra il luogo in cui viene creato il valore e dove vengono pagate le tasse.

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