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Lettere dall'Europa

Programma INVESTEU

A marzo il Parlamento UE ha approvato il programma InvestEU, lo strumento che istituisce una garanzia dell'UE che sarà in grado di mobilitare fino a 400 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in tutta l’Unione per i prossimi sette anni, dal 2021 al 2027.

Il percorso che ha portato all’approvazione è stato lungo e non senza ostacoli, poiché nel Consiglio Europeo del luglio 2020 gli Stati membri avevano pensato di tagliare drasticamente il programma. Il Gruppo S&D al Parlamento UE tuttavia ha continuato a portare avanti la propria posizione, salvaguardando quello che è un importante traguardo per la crescita economica e sociale dell’Europa e dell’Italia.

Qui di seguito le principali novità introdotte:

  • mobiliterà oltre 400 miliardi di investimenti nei prossimi 7 anni che si vanno ad aggiungere agli investimenti che saranno attivati dal Recovery Fund;
  • fornirà garanzie ad investitori privati o pubblici per sostenere investimenti in infrastrutture sostenibili, in Ricerca e innovazione, in PMI e nelle infrastrutture sociali. Ci sarà anche un portale (EU Project Portal) in cui verranno raccolti i progetti di investimento in modo che potenziali finanziatori ne siano costantemente informati, e ci sarà anche una struttura di supporto (Advisory Hub) per chi vorrà preparare un progetto da inviare per approvazione. InvestEU avrà un comitato di esperti indipendenti che, sulla base del regolamento, selezionerà gli investimenti meritevoli di sostegno;
  • gestiranno direttamente la garanzia non più soltanto la BEI ma anche altri attori. Per l'Italia sarà probabilmente Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Questo consentirà di avere una gestione della garanzia più vicina ai potenziali investitori italiani, e con maggiori conoscenze di come strutturare i prodotti finanziari che sono alla base del sostegno fornito;
  • ciascun paese potrà attivare, in aggiunta ai fondi europei stanziati per InvestEU, un proprio comparto nazionale che servirà a sostenere investimenti da effettuare sul territorio nazionale. Tale comparto potrà essere finanziato sia dirottando una parte dei fondi di coesione, sia con conferimenti da parte del governo. Tali conferimenti verranno esclusi dal computo del deficit ai fini del Patto di Stabilità. Inoltre, nel comparto nazionale potranno essere dirottati una parte dei fondi ottenuti attraverso il Recovery Fund (fino al 4%). Questa è una opzione volontaria, che ciascuno Stato Membro potrà considerare liberamente, ma è estremamente importante perché 1 euro di fondo Recovery and Resilience Facility (RRF) dirottato nel comparto nazionale, con il moltiplicatore stimato dalla Commissione, potrà mobilitare fino a 12-13 euro di investimenti;
  • le infrastrutture sociali sono fra gli investimenti potenzialmente sostenibili. Su questo punto mi sono battuta anche personalmente, nella scorsa legislatura. Infatti ho presentato un emendamento che è successivamente stato approvato già nella prima versione del Regolamento stesso. Questa apertura è molto importate perché già il rapporto Prodi sul tema degli investimenti nelle infrastrutture sociali in Europa aveva individuato, negli anni scorsi, una carenza complessiva di investimenti nelle infrastrutture e nei servizi sociali pari ad almeno 1 500 miliardi di EUR per il periodo compreso tra il 2018 e il 2030 (in particolare nei settori dell'istruzione, della formazione, della sanità e dell'edilizia abitativa) che necessitano di sostegno, anche a livello dell'Unione;
  • Altra questione più rilevante è che InvestEU svolgerà anche la funzione di supporto alla solvibilità delle imprese, fornendo alle PMI, che sono andate in difficoltà a causa del COVID, iniezioni di capitale di rischio necessario per metterle in condizione di tornare ad essere pienamente operative;
Consulta il  testo approvato a questo link e qui di seguito potrai accedere direttamente al portale online del programma: InvestEU | InvestEU (europa.eu)
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