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Gruppo S&D

La Conferenza sul futuro dell’Europa: un’opportunità per migliorare la vita dei cittadini europei

Ne abbiamo sentito parlare a lungo e ora, finalmente, dopo un anno di attesa, siamo pronti ad accogliere il progetto per un’Europa più forte, inclusiva, innovativa e democratica.

La Conferenza sul futuro dell’Europa, infatti, è un’iniziativa che nasce con un intento ben preciso e ambizioso, quello di promuovere un ampio spazio di discussione e confronto tra le istituzioni e i cittadini per costruire e plasmare insieme le future politiche dell’Ue. È stata inaugurata il 9 maggio 2021, in occasione della Giornata dell’Europa, e terminerà nella primavera del 2022. La sessione plenaria inaugurale si è tenuta il 19 giugno 2021, a Strasburgo, accolta con grande entusiasmo e spirito di partecipazione.

La conferenza è un’occasione che, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti legati alla pandemia, consente di mobilitare quante più persone possibili per rispondere ai nuovi bisogni di chi vive sul territorio europeo e vuole contribuire al suo miglioramento.

Non a caso, lo slogan scelto per la conferenza, è proprio “il futuro nelle tue mani”, un invito a esprimere e a condividere le proprie idee e proposte sulle prossime sfide che ci attendono, mediante un processo che va “dal basso verso l’alto”, incentrato quindi sui cittadini e sulle loro esigenze, attraverso ampie forme di partecipazione interattiva.

Così come 71 anni fa la nascita del progetto europeo sancì l’inizio di un lungo periodo di pace e prosperità dopo le devastazioni provocate dai due conflitti mondiali, oggi la crisi scatenata dalla pandemia richiede una più forte unità europea e, quindi, un intervento straordinario e congiunto da parte dell’Ue, che ha un ruolo fondamentale nel guidare i cambiamenti futuri.

Nel corso di tutti questi anni sono cambiate tante cose, ma il bagaglio valoriale è rimasto invariato: al contrario di chi ha sempre remato contro questo progetto politico, l’emergenza sanitaria è stata un banco di prova che ha messo in luce un’Europa ancora più solidale, democratica e resiliente.

È proprio a partire da quei valori di equità, inclusione e sostenibilità che stanno alla base dell’Ue che vogliamo costruire il nostro futuro. La situazione complessa che stiamo vivendo oggi, infatti, ci ha insegnato che nessuno si salva da solo e che soltanto un approccio comune europeo di risposta alla crisi può fare la differenza: lo abbiamo visto con la nascita del programma Next Generation Eu, così come per la campagna vaccinale. 

All’interno di questa cornice si inserisce la Conferenza per il futuro dell’Europa, un vero e proprio esercizio di democrazia aperto e inclusivo che, grazie al supporto della tecnologia, ha l’obiettivo di rafforzare la solidarietà europea e dare forma al rilancio e alla crescita dell’Europa del futuro, coinvolgendo i protagonisti delle trasformazioni che ci attendono, ovvero i cittadini e le cittadine, soprattutto i più giovani.

La conferenza è un progetto che prevede la stretta collaborazione tra il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione europea e gli Stati membri dell’Ue con gli uomini e le donne della società civile, delle parti sociali, del mondo accademico e di tutte le parti interessate a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Un confronto diretto che avviene attraverso una serie di eventi e dibattiti organizzati in tutta Europa, grazie alla creazione di una piattaforma digitale multilingue interattiva.

Per questo sono molto orgogliosa di essere stata nominata componente dell’Assemblea plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa in rappresentanza del Gruppo S&D insieme ad altri colleghi, un ruolo estremamente importante per ascoltare e dare forma alle voci delle cittadine e dei cittadini europei.

All’interno della piattaforma digitale – che si può visitare direttamente qui – chiunque ha la possibilità di esprimere la propria opinione su un tema, oppure di sollevare l’attenzione su una questione non ancora emersa (nella sezione “altre idee”), e di inviare il proprio contributo.

Le macroaree sono nove e spaziano dal tema dei cambiamenti climatici e, in generale dell’ambiente, con uno specifico riferimento alla carbon tax e alla riduzione della plastica non riciclabile, al tema della salute, in particolare alla creazione di un’Unione europea della sanità, in cui gli Stati membri possano prepararsi e reagire insieme alle crisi sanitarie.

Dal tema dell’economia, del lavoro, della giustizia sociale e della parità salariale a quello del ruolo dell’Ue nel mondo, per superare le rivalità tra gli Stati membri e conquistare una posizione di forte autonomia nello scenario internazionale.

Dalla promozione dei valori e dei principi fondanti dell’Ue, a partire dallo Stato di diritto e dalla democrazia, alla transizione digitale, per garantire un’efficace protezione dei dati e contrastare la disinformazione e le fake news, oltre che per potenziare il progetto di digitalizzazione delle procedure burocratiche.

Dal tema della democrazia europea, in particolare del ruolo del Parlamento europeo in termini di diritto di iniziativa legislativa, a quello della politica comune in materia di migrazione e asilo, per porre fine ai respingimenti e all’uso della violenza contro i migranti e creare più rotte migratorie legali.

Per ultimo, ma non per importanza, c’è una forte attenzione anche sui temi dell’istruzione, cultura, gioventù e sport, in particolare sul programma Erasmus+.

Nove macroaree su cui discutere e confrontarsi apertamente e da cui estrapolare idee e proposte che si tradurranno in raccomandazioni concrete per le future azioni dell’Ue.

In maniera del tutto trasparente, nel rispetto delle norme europee in materia di protezione dati, la piattaforma consente di raccogliere, analizzare, monitorare e rendere pubblici tutti i contributi dei cittadini e, grazie a una mappa interattiva, rende più facile la navigazione e la registrazione per gli eventi online.

Questa piattaforma è il cuore pulsante della Conferenza sul futuro dell’Europa e chiunque vorrà dare il proprio contributo dovrà attenersi ai principi sanciti dalla Carta della conferenza stessa, che garantisce un dibattito paneuropeo civile e rispettoso dei diritti di tutte e tutti.

Partecipare a questa conferenza significa riconoscere il ruolo che ha ciascuno di noi nella fase di ricostruzione a cui stiamo lavorando. Un ruolo fondamentale e carico di responsabilità, perché in gioco c’è il nostro futuro e il futuro delle nuove generazioni.

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