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APPROVATE LE RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE SUI REATI FISCALI

Per combattere l’evasione fiscale, i deputati hanno chiesto registri pubblici sulla titolarità effettiva, un'efficace protezione degli informatori e regole contro gli intermediari. - Queste misure figurano tra le 211 raccomandazioni formulate dalla commissione speciale d'inchiesta del Parlamento europeo sul riciclaggio di denaro, l'elusione fiscale e l’evasione fiscale (PANA) che i deputati hanno approvato mercoledì, con 492 voti in favore, 50 voti contrari e 136 astensioni. Fra le principali raccomandazioni stilate dalla commissione figurano:
  • registri dei titolari effettivi standardizzati, “regolarmente aggiornati, pubblicamente accessibili e interconnessi” che includano tutte i soggetti di trust commerciali e non commerciali, fiduciarie, fondazioni e istituti giuridici analoghi;
  • introduzione di una regolamentazione per gli intermediari, quali gli avvocati e i contabili, che favoriscono la pianificazione fiscale aggressiva e “incentivi per evitare le pratiche di evasione e di elusione fiscale”;
  • definizione comune internazionale di ciò che costituisce un centro finanziario offshore, un paradiso fiscale, una giurisdizione segreta, una giurisdizione fiscale non collaborativa e un paese ad alto rischio;
  • creazione di strumenti a sostegno degli informatori (whistleblowers) per garantire una protezione efficace e un’adeguata assistenza finanziaria;
  • sanzioni "dissuasive" a livello sia dell’UE sia nazionale nei confronti delle banche e degli intermediari "coinvolti consapevolmente, deliberatamente e sistematicamente in schemi fiscali o di riciclaggio del denaro illegali”;
  • una commissione d’inchiesta permanente sul modello di quella del Congresso USA.
In altre raccomandazioni, i deputati hanno deplorato il fatto che diversi paesi dell'UE comparissero nei Panama Papers e sottolineato la "mancanza di volontà politica tra alcuni Stati membri di portare avanti e applicare le riforme".
La legislazione UE in materia di politica fiscale richiede attualmente l'unanimità tra gli Stati membri. I deputati chiedono che tale requisito sia sostituito dal voto a maggioranza qualificata.
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