Difendere la democrazia ha un prezzo
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Caro direttore, vaccinazione di tutti gli europei e accesso universale al vaccino sono due capitoli dello stesso libro, non letture opposte. Dobbiamo garantire, anche con mezzi straordinari, la vaccinazione di massa in Europa e, insieme, costruire un Accordo Globale, con l’Ue e l’Italia del G20, perché questo bene sia accessibile a tutti. Due capitoli di un libro che si chiama «salvezza», perché la lezione è chiara: nessuno si salva da solo, né gli Stati nazionali né le potenze mondiali né le multinazionali, se non c’è cooperazione. Sarà dura da accettare, ma è così. A Pasqua anche il Pontefice ha ricordato che serve «un internazionalismo dei vaccini».
I primi passi li ha fatti l’Europa, pur priva di poteri nella sanità di emergenza, con la ricerca sul vaccino e gli Accordi preliminari di acquisto di dosi da distribuire in base al numero degli abitanti. Senza l’Europa oggi saremmo nel disastro: Paesi in guerra tra loro per accaparrarsi il prodotto, prezzi sempre più alti e neanche una dose in più. Altro che »fallimento dell’Europa»! Ci vuole però, trasparenza completa e ferma intransigenza sul rispetto dei contratti. È mancata, invece, una tempestiva, immediata azione di politica industriale concreta per avere una produzione di vaccini adeguata e per rilanciare un settore vitale anche per il futuro, perché le pandemie rimarranno.
È emersa in questo frangente l’insufficienza dei poteri europei, rispetto, ad esempio, al modello federale degli Stati Uniti. Non si può paragonare l’azione di un governo di Stato federale come gli Usa, che ha disposizione un bilancio di oltre il 20% del Pil, con quella dell’Unione Europea, che non ha poteri sulla sanità, ha un bilancio di appena l’1% del Pil e ad oggi ha una politica industriale ancora appannaggio degli Stati membri. Negli Usa inoltre vi è una prassi di collaborazione tra il potere federale e il mondo produttivo, che vede, da un lato, ingenti investimenti pubblici diretti nei settori e nelle aziende strategiche e, dall’altro, una possibilità di orientare la ricerca, di usarne i risultati e anche un «interventismo» dei poteri pubblici di guida e di direzione più forte ed efficace. Si pensi ad esempio che, nel campo della lotta al Covid-19, di fronte alla necessità di aumentare la produzione di vaccini il governo americano ha «ottenuto» che Johnson & Johnson facesse produrre, su sua licenza al suo più grande concorrente. Insomma, una specie di «licenza obbligatoria» anche se formalmente su base volontaria.
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MILANO - La ricandidatura del Sindaco Giuseppe Sala per Milano è un’ottima notizia per la città ma anche per il ruolo dell’Italia in Europa.
Milano in questi in questi anni ha accresciuto il suo volto e carattere europeo, diventando vetrina e punto di riferimento a livello internazionale. Per questo oggi, come quattro anni fa, saremo al fianco di Beppe Sala per continuare il progetto di Milano città aperta, innovativa ed inclusiva.
Così in una nota l'eurodeputata del Partito Democratico Patrizia Toia commenta l'annuncio della ricandidatura alle prossime amministrative 2021 da parte del Sindaco Giuseppe Sala.