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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Salute mentale

Il Parlamento in questa legislatura si è occupato della salute in ogni suo aspetto, in particolare si è deciso di porre finalmente e giustamente l’attenzione sulla tutela della salute mentale per tutti.

Si tratta di un tema estremamente sentito dai cittadini europei, che infatti avevano chiesto di porre maggiore attenzione al tema durante i lavori della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Nel gruppo di lavoro “Salute”, di cui ho fatto parte, abbiamo dedicato ampio spazio alla tematica e iniziato ad impostare il percorso che ci ha portati a questa Risoluzione. 

In questi ultimi anni sta aumentando la consapevolezza che il benessere mentale incide in maniera sostanziale sulla vita delle persone, tutti noi potremmo dover affrontare momenti di stress mentale o essere soggetti a fattori di rischio. 

La crisi legata alla pandemia Covid-19 ha sicuramente fatto emergere maggiormente la necessità di porre la giusta attenzione al tema della salute mentale, troppo spesso dimenticato e stigmatizzato. Sono proprio i più giovani a chiederlo a gran voce, aiutando a superare le ingiustificate reticenze del passato.

Sulla salute mentale e sul benessere influisce un’eterogenea combinazione di fattori: socio-economici, ambientali, biologici e genetici. La risoluzione nasce dalla necessità di affrontare il tema della salute mentale partendo dalla sua comprensione globale, approfondendo le condizioni e i fattori determinanti e soprattutto adottando un approccio intersettoriale.

Lo step cruciale per garantire un sostegno significativo alla salute mentale è integrarla nello sviluppo di ogni politica, per prevenire e mitigare l'impatto negativo sugli individui, sulle comunità e sulle società.

Nella Risoluzione si sottolinea anche l'importanza di adottare un approccio biopsicosociale alla salute mentale e di costruire politiche sociali che affrontino i vari fattori di rischio, tra cui l'esclusione sociale. Per questo motivo abbiamo posto l’accento sulla richiesta, rivolta agli Stati membri, di garantire e migliorare l'accesso ai servizi di salute mentale per i soggetti più vulnerabili e i gruppi affetti da patologie che potrebbero aumentare il rischio.

Attraverso questo testo vogliamo anche incoraggiare tutti i Paesi dell’Unione a sviluppare politiche che diano priorità alla salute mentale dei bambini, degli adolescenti e dei giovani, rafforzando i servizi di protezione dei minori per prevenire disturbi mentali e suicidi e fornendo accesso a servizi di salute mentale a basso costo o gratuiti.

Inoltre, è cruciale lavorare sulle piattaforme di sostegno, ascolto e allerta per le vittime di violenza sessuale e di genere. Troppo spesso dimentichiamo la concatenazione delle situazioni e dei fattori di rischio, combattere la disuguaglianza di genere e la violenza contro le donne porta un impatto positivo sul benessere psicofisico.

Un altro aspetto importante del lavoro portato avanti dal Parlamento riguarda la necessità di porre in essere azioni che contrastino la crescente diffusione di odio online, in particolare contro le minoranze etniche, la comunità LGBTQIA+ e altri gruppi vulnerabili.

I principali obiettivi contenuti nella Risoluzione possono essere suddivisi in macro temi, che si prefiggono di tradurre concretamente l’approccio intersettoriale.

  • Lavoro e ambiente di lavoro

Il Parlamento invita la Commissione a proporre un'iniziativa legislativa sulla gestione dei rischi psicosociali e del benessere sul lavoro. Si tratta di un percorso che dovrebbe partire dalla consultazione delle parti sociali e che dovrebbe coprire anche lo smartworking.

Gli obiettivi da raggiungere sono: prevenire efficacemente i rischi psicosociali sul luogo di lavoro, offrire percorsi di formazione per dirigenti e lavoratori, valutare periodicamente i progressi compiuti e migliorare l'ambiente di lavoro.

La risoluzione invita inoltre la Commissione ad adottare orientamenti per sostenere l'accesso e il ritorno al lavoro delle persone che si trovano in una difficile condizione psicofisica, questo includendo anche pratiche di lavoro più flessibili.

  • Anziani

Ci troviamo in un cosiddetto “inverno demografico”, quasi tutti gli Stati membri si trovano ad affrontare le criticità legate all’invecchiamento della popolazione. Spesso guardiamo a questo fenomeno come un problema esclusivamente economico, non dobbiamo dimenticare invece le grandi ripercussioni sociali che porta con sé.

I rischi legati alla salute mentale negli anziani sono in aumento, i più gravi riguardano l'isolamento e la stigmatizzazione, questo può portare a abusi, negligenza e difficoltà nell'affrontare la depressione e altri disturbi.

La Risoluzione ha anche posto l’attenzione sui dati allarmanti legati al tasso di suicidio tra gli anziani, per evitare che il fenomeno cresca è essenziale promuovere la partecipazione attiva degli anziani alla vita della comunità, un accesso paritario all'assistenza sanitaria, nonché strutture di sostegno pubblico, assistenza alla comunità e infrastrutture dotate di specialisti della salute mentale.

Si chiede inoltre agli Stati membri di sviluppare piani nazionali per le malattie neurodegenerative, al fine di incoraggiare la diagnosi precoce, il sostegno e la cura.

  • Rafforzare i sistemi di supporto alla salute mentale

La risoluzione sottolinea che i principi dell'assistenza equa, economica e facilmente accessibile dovrebbero essere alla base di tutti i sistemi sanitari europei, in particolare per i servizi legati alla salute mentale.

Si chiede di garantire: l'emancipazione delle persone con problemi di salute mentale, la possibilità di scelta del trattamento desiderato e di offrire un approccio centrato sul paziente.

Per raggiungere questi obiettivi è essenziale investire maggiormente nei servizi sanitari pubblici e fornire loro un numero sufficiente di professionisti della salute mentale. In relazione a quest’ultimo aspetto, la Commissione europea dovrebbe lavorare con gli Stati membri per offrire una risposta coordinata alla carenza di professionisti della salute mentale, partendo da una mappatura paneuropea e dallo scambio di buone pratiche.

  • Diagnosi precoce e intervento

La Risoluzione sottolinea l'importanza della diagnosi precoce e dell'intervento immediato, in particolare per i gruppi più vulnerabili nella società. Intervenire precocemente permette di ridurre i costi e aumenta il tasso di successo dei percorsi di cura.

L'identificazione precoce e il trattamento immediato dei disturbi depressivi o legati all'uso di sostanze stupefacenti sono essenziali anche per raggiungere l’obiettivo di riduzione del tasso di suicidio di un terzo entro il 2030, in linea con l'impegno assunto degli Stati membri.

Ci tengo a sottolineare anche il lavoro fatto dal Parlamento per inserire nella Risoluzione un importante riferimento alla prevenzione in giovane età, attraverso progetti educativi promossi in ogni ordine scolastico.

  • Supporto e trattamento

Nel testo si sottolinea il diritto di tutti i cittadini di ricevere un trattamento basato sull’analisi della situazione, evitando applicazioni standardizzate slegate alle reali necessità del paziente, e un sostegno adeguato alle proprie esigenze. 

Nell’ottica dell’approccio intersettoriale, si richiede di migliorare l'integrazione dei servizi di sostegno familiari e assistenziali nei modelli di erogazione dei servizi di salute mentale.

  • Salute mentale nell'Unione Europea

Uno dei passaggi più importanti della Risoluzione è l’invito rivolto alla Commissione, affinché elabori una strategia europea per la salute mentale a lungo termine, che sia globale e integrata, incentrata in particolare sui gruppi più vulnerabili della società.

La strategia europea per la salute mentale dovrebbe concentrarsi con particolare attenzione sui giovani, promuovendo la sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi di aggregazione, con particolare attenzione a bullismo e cyber bullismo.

  • Sostegno finanziario

L’aspetto economico è cruciale nella definizione di ogni politica, si richiede in particolare di stanziare finanziamenti sufficienti per far fronte all'entità della sfida. È necessario che la salute mentale sia inclusa nei futuri programmi finanziari come il programma EU4Health (2028-2034) e Horizon Europe.

Attualmente non esiste un fondo diretto europeo per la ricerca e l'innovazione in materia di salute mentale, per questo chiediamo alla Commissione di mettere in campo azioni concrete con un sostegno finanziario adeguato e di creare una missione specifica per la salute mentale nei programmi di finanziamento.

Infine, vorrei sottolineare con particolare gioia e orgoglio l’impegno portato avanti dal Parlamento seguendo le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell'Europa, in cui si chiede alla Commissione di designare il prossimo anno come “Anno europeo della salute mentale”.

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