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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

ANNO EUROPEO DELLE COMPETENZE e superamento della “TRAPPOLA PER LO SVILUPPO DEI TALENTI”

In molti contesti si parla del valore delle COMPETENZE per l’affermazione delle persone, per la resilienza della società, per la crescita del sistema produttivo e per una valorizzazione del mercato del lavoro.

A proposito di competenze, la COMMISSIONE EUROPEA ha varato un PIANO e stabilito che il 2023 sia l’Anno Europeo delle Competenze unitamente ad un programma di valorizzazione dei talenti.

Le due importanti iniziative sono collegate in quanto lo sviluppo “diffuso” delle competenze personali e professionali si incrocia con la necessità di affrontare e superare la “Trappola per lo sviluppo dei talenti”, nonché con la situazione demografica e le sue prospettive.

Commissione ue

1.    Il contesto

La situazione della forza lavoro in Europa e soprattutto in alcuni Paesi (tra cui l’Italia) è molto complessa e, se non verrà affrontata adeguatamente e con strumenti incisivi ed efficaci, rischierà di pregiudicare o condizionare in modo negativo lo sviluppo del nostro continente.

Alcuni dati dimostrano chiaramente tutto ciò:

  • In Europa, almeno i 3/4 delle imprese ha serie difficoltà nel reperire sul mercato manodopera competente e professionalmente preparata per i lavori richiesti.
  • Una percentuale troppo bassa di lavoratori, circa il 37%, segue corsi di formazione

o di aggiornamento.

  • Sotto il profilo digitale, secondo l’analisi condotta, si evince che tra gli adulti, solo 4 su 10 (e su tutta la popolazione, solo 1 su 3) hanno competenze digitali di base.
  • Più di 28 tipologie di lavoro manifesta carenze di competenze (dall’ingegneria all’informatica).
  • Una valutazione specifica merita la presenze delle donne nel mercato del lavoro dove continua, nonostante alcuni interventi in atto, la insufficiente rappresentanza femminile nei campi tecnologici e scientifici e nelle materie STEM.

Per questo è molto importante che l’iniziativa per l’Anno Europeo delle Competenze con le proposte ed i propositi relativi sia sostenuta con molta forza dalle istituzioni nazionali, regionali e locali, dalle realtà economiche e produttive, dall’associazionismo sociale, da un impegno tanto pubblico quanto privato, le associazioni imprenditoriali, le Camere di Commercio e tutti gli stakeholders della formazione professionale.

Tutti questi soggetti dovranno mobilitarsi e fare un salto di qualità per la sfera dell’apprendimento sia per i giovani che per i meno giovani. In particolare, si deve aprire:

  • Agli investimenti nel campo della formazione e dell’apprendimento
  • Sulla qualità dell’apprendimento e delle competenze
  • Nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, cioè tra le capacità delle persone e le opportunità del sistema economico e produttivo.

L’ambizione di questo “Anno delle Competenze” va oltre la sola forza lavoro europea e vuole aprirsi all’arrivo di nuove competenze (anche “fuori dall’Europa”) essendo attrattivi come europei sia al nostro interno sia all’esterno dell’UE.

2.    Le iniziative

Vanno messe a sistema, le molte iniziative europee (ed i relativi programmi) già in atto, riuscendo ad elevare la qualità stessa della formazione.

Le principali iniziative presenti o comunque sostenute sono:

  • Il quadro di riferimento rappresentato dall’Agenda per le competenze per l’Europa  
  • Il Patto per le competenze
  • Una nuova Agenda per l’innovazione con iniziative per i talenti europei
    • La creazione di un BACINO DI TALENTI (anche da Paesi terzi)
  • La Strategia europea per le università per fare degli studenti europei dei futuri cittadini “pensatori creativi e critici”
  • Una piattaforma europea per le competenze digitali e per i relativi lavori predisponendo un “meccanismo per collegare l’Europa”
  • Una vera e propria Coalizione europea per le competenze e la valorizzazione per superare la carenza di competenze ed incentivare la formazione.
  • Un Quadro europeo per la qualità dei tirocini
  • Un Quadro di mobilità per l’apprendimento

Ogni Paese membro deve inoltre nominare un COORDINATORE NAZIONALE per l’Anno Europeo delle Competenze, affinché vi sia una forma di attenzione ed implementazione di questo progetto.

3.    Le risorse

Anche per questo programma, le risorse “fresche e nuove” da mobilitare sono limitate. Ferma l’indicazione di usare i progetti esistenti (da Horizon al Fondo Sociale Europeo), due attitudini sono necessarie:

  • La volontà di impiegare in modo nuovo e più corretto e accentuato e puntuale le risorse esistenti. Importante a tal proposito è il PNRR che contiene disposizioni specifiche sul punto.
  • La capacità di predisporre programmi di lunga durata, poiché competenze profonde non si acquisiscono in tempi brevi. Si tratta di processi di lunga durata che necessitano di esempi e modelli da imitare.

Un programma fondamentale al riguardo è il programma Erasmus+ che è rivolto a studenti, docenti e finanzia anche le università europee per progetti specifici.

4.    Considerazioni ulteriori: dalle competenze al sostegno ai talenti

La formazione è sempre più necessaria nel campo digitale e non solo, per l’aspetto tecnologico, ma anche per la conoscenza di meccanismi profondi e la consapevolezza delle implicazioni nella vita dell’uomo e della società.

Cosa vogliamo dalla tecnologia? Come possiamo controllarne l’uso e le finalità? Si tratta innanzitutto di una formazione umana e, a volte, etica.

Le competenze, inoltre, rappresentano un lasciapassare per arrivare ai posti di lavoro, ovvero alla valorizzazione complessiva di ogni uomo e donna.

Le persone hanno dei talenti, e lo sviluppo di questi talenti, ad ogni livello, è il motore di una economia competitiva. A partire dal talento degli ingegneri, dei ricercatori, degli imprenditori. In particolare, si costituiranno partenariati per investire nella formazione dei lavoratori per le nuove sfide digitali e green, ad esempio nei settori dell’energia rinnovabile, nelle pompe di calore e nelle nuove infrastrutture energetiche e digitali.

Si costituirà inoltre una Accademia delle Competenze, un’occasione per i professionisti in determinati settori come la cybersicurezza. Importante iniziativa sarà anche la Settimana europea delle competenze professionali 2023, ma anche altre puntuali iniziative verranno celebrate per far partecipare i giovani e farli interagire con l’UE, come l’interessante Conferenza Making Skills Awards 2023 e l’iniziativa per i Talenti Deep Tech.

5.    I Talenti da scoprire, formare e lanciare

Nello scenario che stiamo attraversando, c’è bisogno di tutti e, soprattutto, di valorizzare i talenti.

In Europa persistono troppe differenze, soprattutto sociali, e l’invecchiamento della popolazione rischia di aumentare le difficoltà esistenti, inasprendo i conseguenti vuoti di formazione.

In Europa si sono manifestate le cosiddette “Trappole per lo sviluppo dei talenti”, cioè realtà regionali in cui il numero dei lavoratori laureati e/o con adeguate competenze non riesce a compensare le conseguenze derivanti dall’invecchiamento e dalla diminuzione della popolazione.

Ben il 30% della popolazione europea vive in regioni che:

  • sono “già cadute” in queste trappole e non offrono prospettive ai loro talenti (16% della popolazione UE e con un PIL pro-capite pari al 64% della media europea)
  • “stanno per cadere” in queste trappole (sono il 13% della popolazione

In queste regioni, l’immigrazione dei giovani raggiunge livelli altissimi).

Per queste ragioni, l’Europa chiede (e dispone delle proposte ad hoc) che vengano attuate misure per migliorare l’attenzione verso i giovani e chiede altresì un adattamento alle previsioni demografiche.

Per queste ragioni, ma non solo, sono altresì disponibili strumenti di Sostegno tecnico su misura (SST) per progettare ed attuare riforme e per finanziare (anche senza cofinanziamento degli Stati membri) interventi mirati.

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