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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Brevetti - Vaccino - OMC

NTRODUZIONE 

Già durante la prima ondata della pandemia e poi, nella seconda, il punto critico della capacità produttiva di vaccini e dell’assoluta esigenza di aumentarla è emerso con grande chiarezza.

Era evidente che occorresse predisporsi a produrre enormi quantità di vaccini agli occhi di chiunque esaminasse la situazione nella sua imprescindibile dimensione globale e, nello stesso tempo, ne intuiva il carattere non passeggero o di rapida conclusione.

Già dalla primavera del 2020 è stata avanzata da alcune illustre personalità scientifiche l’esigenza e la richiesta che ci si organizzasse, a livello internazionale e mondiale, per affrontare la pandemia investendo in una strategia di vaccinazione quanto più estesa possibile.

Tra i principali atti pubblici di sollecitazione e di mobilitazione si ricordano:
  • L’appello degli scienziati presentato all’Assemblea generale dell’OMS del 2020;
  • L’appello sottoscritto da più di cento personalità pubbliche ed ex Capi di Stato e di Governo con una lettera al Presidente americano Biden;
  • Altre iniziative comprese campagne di raccolta firme.

Anche all’interno delle Istituzioni europee si sono avviate iniziative e si sono fatti pronunciamenti ufficiali attraverso votazioni di atti pubblici.

Per quanto riguarda il Parlamento europeo, in varie occasioni e a più riprese si sono votati emendamenti a Risoluzioni o specifiche Risoluzioni per chiedere appunto delle misure e delle azioni volte a trovare soluzioni per aumentare la capacità produttiva, agendo sulla disciplina dei vaccini e l’implementazione di questa disciplina.

Molte proposte ed emendamenti, oltre a numerosi interventi nel dibattito pubblico sulla stampa e in aula, sono state sostenute personalmente dall’On. Toia, anche con forti prese di posizione parlamentare.

L’On. si è impegnata spesso con articoli sui quotidiani e con varie iniziative a livello di Commissione parlamentare DEVE, per lo sviluppo internazionale,  di Commissione INTA, per il commercio internazionale e di Parlamento in seduta plenaria, per chiedere, con tali iniziative, che la Commissione europea si impegnasse per ottenere una flessibilità sulla disciplina della tutela della proprietà intellettuale in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio.

Infatti, per l’obiettivo di aumentare la produzione si è ritenuto che un primo indispensabile passo fosse quello di agire sulla normativa internazionale relativa alla tutela della proprietà intellettuale.

Le proposte di modifica avanzate dall’Onorevole e dagli altri deputati hanno trovato, però, molta resistenza sia nella Commissione europea che negli Stati membri e, solo recentemente, alcune dichiarazioni della Presidente Ursula Von Der Leyen hanno aperto qualche spiraglio.

Tuttavia, l’iniziativa europea è e rimane insufficiente sul tema della liberalizzazione dei brevetti o su altre opzioni, mentre la Commissione europea è stata efficace e tempestiva nell’acquisto comune di vaccino, attraverso gli Accordi di acquisto anticipato e mentre è tuttora in primo piano nel sistema di finanziamento e nel sostenere e finanziare iniziative internazionali come Covax, mettendo a disposizione dei Paesi più poveri i vaccini necessari per dare sicurezza alle popolazioni che non possono vaccinarsi.

Infatti, occorre agire a tutto campo perché la diffusione del virus e il presentarsi di varianti che provengono da altre aree del mondo dimostra che non ci sarà sicurezza tra i Paesi sviluppati finché tutti non saranno vaccinati.

Dunque, la vaccinazione dei Paesi poveri è una garanzia per tutti noi.

Il recente G20 che si è tenuto a Roma si è impegnato a vaccinare il 30% dei Paesi meno sviluppati entro l’anno, per arrivare a metà 2022 al 70%.

Ma come si potrà mantenere questo impegno se non si produrranno molte più dosi?

La produzione certamente è il primo passo perché poi occorre il trasferimento, e quindi una rete di logistica adeguata, e occorre la garanzia che i vaccini saranno somministrati con adeguate competenze.

Si tratta dunque di un piano a più fasi, ma la prima indispensabile è la disponibilità di miliardi di dosi di vaccino.

Per queste ragioni alcuni Parlamentari sono tornati sulla proposta della flessibilità dei brevetti, prevista dalle norme internazionali, e hanno chiesto, con il voto del Parlamento europeo nella Risoluzione sulla preparazione della Ministeriale dell’OMC, che era prevista a Ginevra il 30 novembre, ma è stata rinviata, un emendamento molto vincolante a tale proposito.

Purtroppo, come detto, l’incontro della riunione Ministeriale è stato rinviato per il blocco dei voli, a causa della variante Omicron.

Questo sembra proprio un paradosso: l’Organizzazione internazionale che non ha il coraggio e la forza per affrontare il tema della vaccinazione dell’Africa viene “bloccata” e impedita da una variante che arriva proprio dall’Africa e che mette a rischio la sicurezza di tutti!!

C’è da chiedersi: cosa aspettare ancora a trovare una soluzione veramente aperta a tutte le implicazioni e alle esigenze globali?

Le soluzioni giuridiche ci sono, è la volontà politica di utilizzarle che ancora manca.

Qui di seguito illustriamo il contenuto della Risoluzione parlamentare votata a novembre con queste proposte.

NEGOZIATI OMC - CONFERENZA MINISTERIALE di GINEVRA        

L’Organizzazione Mondiale del Commercio è la sede multilaterale che promuove lo sviluppo del commercio mondiale, che  “governa“ le regole delle relazioni commerciali internazionali e vigila sul loro rispetto, anche certificando le sanzioni.

In preparazione delle riunioni più importanti rappresentate dalle Assemblee e dalle Conferenze Ministeriali, i membri delle stesse adottano le loro posizioni, cioè l‘ orientamento per le decisioni da assumere e, infine, le decisioni vere e proprie.

Per questo il Parlamento europeo ha voluto adottare una propria Risoluzione, nella plenaria di novembre (22/26 novembre) per rappresentare le sue indicazioni e il suo “mandato “ alla Commissione Europea che rappresenta l‘Europa in quella sede.

Naturalmente le indicazioni del Parlamento non sono rigidamente vincolanti, ma sono senz’altro linee e indicazioni forti.

Le indicazioni del Parlamento sulle flessibilizzazioni dei BREVETTI

Purtroppo la riunione della MC (Ministerial Conference ) è stata rinviata, come già altre volte,  a causa della pandemia, quindi la posizione del Parlamento preparata per la ministeriale del 30 novembre non ha potuto trovare immediato riscontro. Rimane comunque il suo valore e, quando la MC sarà riconvocata, la Commissione europea che vi parteciperà, dovrà tenerne conto.

La risoluzione è stata preparata in Commissione INTA (international Trade) dove sono stati presentati ed esaminati e votati moltissimi emendamenti.

Tra i punti principali definiti dalla Risoluzione vi sono:

  • il rafforzamento del riferimento all’importanza dello sviluppo sostenibile come obiettivo dell’OMC; occorre infatti che anche nelle previsioni di Accordi commerciali si deve privilegiare e tutelare la dimensione della sostenibilità, ottenendo garanzie e inserendo clausole apposite;
  • la ribadita necessità di una riforma sostanziale dell’OMC; come molte organizzazioni internazionali anche l‘OMC richiede una revisione delle sue strutture perché siano più snelle, più efficienti e più rapide. Ma vi è un’ esigenza di riforma, oltre che della governance, anche della MISSION di tale organismo, perché il quadro mondiale è cambiato, le relazioni commerciali rivestono vari significati e sono diventate strumenti di GEOPOLITICA;
  • la richiesta che la Conferenza ministeriale porti a risultati concreti su sussidi alla pesca, maggiore trasparenza in agricoltura e salute;
  • la proposta, che viene ancora una volta ribadita, che il Parlamento europeo sia maggiormente coinvolto nelle discussioni.

Sulla pesca si aprirà un faro di attenzione particolare, perché sui sussidi andrà trovato un buon equilibrio tra rischi di alterazione della correttezza dei mercati e nello stesso tempo insopprimibili esigenze di settori produttivi/lavorativi molto deboli.

Ma tra tutti questi punti esaminiamo quello della flessibilità dei brevetti dei farmaci per l’attualità del tema e l’interesse generale che suscita e riveste.

Il tema, infatti, è molto caldo e ha scatenato accese discussioni fin dalle prime fasi della diffusione della pandemia del COVID 19 e dopo la scoperta dei vaccini.

Come già detto, da tempo alcuni membri del Parlamento europeo nel gruppo SD e, tra questi, l’On. Patrizia Toia, si sono impegnati per ottenere in sede OMC alcune misure già contemplate negli ACCORDI TRIPS per una flessibilità’ sui brevetti e sulla proprietà intellettuale relativa.

Su tale complessa materia  si redigerà, in questa collana di informazioni, una APPOSITA SCHEDA sui profili normativi, le possibili soluzioni e le implicazioni per quanto riguarda  quella che viene generalmente definita “LIBERALIZZAZIONE dei BREVETTI”, anche se questa definizione non è tecnicamente esatta, poiché’ si tratta soprattutto di un “TEMPORARY TRIPS WAIVER”.

Infatti, in estrema sintesi, le soluzioni previste dagli Accordi TRIPS (articoli 30 e 31) consentono due tipi di intervento, nel caso in cui fosse necessario per una straordinaria ragione di salute pubblica:

  • le licenze obbligatorie (compulsory licenses);
  • sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale del brevetto con conseguente possibilità aperta di accesso allo stesso.

In questa scheda facciamo riferimento al tema solamente perché è stato giustamente posto con degli emendamenti nella risoluzione, provocando anche divisioni politiche, ma naturalmente ottenendo l‘appoggio del gruppo SD.

Il testo, poi approvato, riprende quanto già inserito nella Risoluzione del Parlamento di giugno e, alla fine, ha avuto questa esatta formulazione:

riconosce il ruolo cruciale della politica commerciale durante la pandemia di COVID-19; ribadisce la sua risoluzione del 10 giugno 2021 dal titolo "Affrontare la sfida globale della COVID-19: effetti della deroga all'accordo TRIPS dell'OMC sui vaccini, le terapie e i dispositivi in relazione alla COVID-19 e sull'incremento delle capacità di produzione e fabbricazione nei paesi in via di sviluppo"; sottolinea a tal proposito la necessità di delineare, all'interno di una dichiarazione ministeriale in linea con l'iniziativa in materia di commercio e salute, un accordo di base inteso a eliminare le tariffe sui prodotti farmaceutici e medici, abolire le restrizioni all'esportazione e regolamentare la trasparenza e la cooperazione globale in tempi di crisi; ritiene che un siffatto accordo sia della massima importanza per dimostrare la pertinenza dell'OMC; chiede l'istituzione di una nuova commissione permanente per il commercio e la salute in occasione della CM12, al fine di assistere i governi nell'attuare le deroghe e le flessibilità esistenti nel diritto commerciale internazionale e di gettare le basi per un pilastro commerciale in vista dei negoziati su un futuro trattato internazionale sulla risposta alle pandemie; ritiene che molti paesi, segnatamente quelli in via di sviluppo, abbiano difficoltà nell'uso delle flessibilità previste dall'accordo TRIPS, in particolare l'articolo 31 bis; ricorda che l'Unione dovrebbe partecipare attivamente a negoziati basati su testi per una deroga temporanea all'accordo TRIPS; invita, a tal proposito, l'Unione a sostenere la concessione di una deroga temporanea a talune disposizioni dell'accordo TRIPS per la COVID-19, in modo da migliorare l'accesso tempestivo globale ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica a prezzi accessibili per la COVID-19, affrontando i vincoli di produzione e le carenze di approvvigionamento a livello globale.

E’ molto importante che il Parlamento europeo abbia approvato l‘intera risoluzione, naturalmente come sempre le valutazioni sono difformi: per qualche forza politica è considerata troppo avanzata in termini di richieste alla Commissione, per altre forze politiche è troppo poco ambiziosa in termini di clausole ambientali.

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