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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Corpo europeo di solidarietà: un bilancio ed un occhio al futuro a due anni dalla creazione

1.    Premessa

Il Corpo europeo di solidarietà viene istituito ufficialmente nel 2018 in seguito ad una proposta di regolamento presentata dalla Commissione Europea l’anno precedente per incrementare la partecipazione dei giovani in attività di solidarietà come mezzo per contribuire a rafforzare la coesione, la democrazia e la cittadinanza in Europa. Lo scopo è di promuovere la solidarietà come valore, soprattutto attraverso il volontariato.

Questa fase pilota dell’iniziativa, che ha formalmente sostituito il precedente programma “Servizio Volontario Europeo (SVE)”, si è svolta fino al 2020, quando la Commissione Europea ha deciso di rinnovarlo per altri 7 anni.

Nel mese di ottobre 2023, la commissione parlamentare competente, ovvero la CULT (Cultura ed Istruzione), ha votato una relazione di analisi dell’attuazione del programma due anni dopo la sua approvazione.

Questa scheda informativa ha lo scopo di delineare la missione e gli obiettivi del Corpo europeo di solidarietà, fornendo ugualmente una sintesi delle conclusioni di questa relazione che il Parlamento si appresta a votare in seduta plenaria a Strasburgo nel mese di novembre 2023.

2.    Il Corpo europeo di solidarietà: missione, obiettivi, princìpi

Il regolamento (UE) 2021/888 ha stabilito la creazione del programma del Corpo europeo di solidarietà per il periodo 2021-2027, che coincide con la durata dell’attuale Quadro Finanziario Pluriennale.

L'obiettivo generale è promuovere la partecipazione dei giovani e delle organizzazioni a iniziative di solidarietà, principalmente attraverso progetti di volontariato, al fine di migliorare la coesione sociale, stimolare la cittadinanza attiva e rafforzare l'identità europea all'interno dell'Unione Europea.

Il regolamento definisce due sezioni specifiche di attività:

  • Una sezione dedicata alla partecipazione dei giovani ad attività di solidarietà rivolte alle sfide sociali e aperta a persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni
  • Una sezione dedicata alla partecipazione dei giovani ad attività di solidarietà connesse agli aiuti umanitari inquadrati nel Corpo volontario europeo di aiuto umanitario (CVEAU), aperto a persone fino ai 35 anni di età

Il Regolamento prevede che sia a livello nazionale che transfrontaliero, siano messe in atto attività che sfruttano le reti esistenti per ampliare il coinvolgimento dei giovani e aumentare il numero di organizzazioni partecipanti.

Inoltre, il programma accoglie la partecipazione di enti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro, nonché di organizzazioni internazionali che abbiano ottenuto un riconoscimento di qualità.

Il regolamento prevede un bilancio di attuazione del programma pari a 1009 miliardi di EUR e ne demanda l’implementazione in larga parte alle agenzie nazionali.

3.    Due anni dopo: a che punto siamo?

Il regolamento della Commissione prevede una valutazione periodica del programma con l'obiettivo di evidenziare i risultati positivi, le sfide e le opportunità ancora inesplorate.

In Parlamento, questo processo è stato condotto dalla commissione parlamentare competente, la Commissione CULT (Cultura ed Istruzione), in cooperazione con la Commissione DEVE (Sviluppo) che ha infatti competenza esclusiva relativamente alla sezione dedicata al Corpo Volontario Europeo di aiuto umanitario.

Nel suo rapporto, votato il 24 ottobre 2023, la Commissione CULT ha messo in evidenza diversi punti:

  • Ha sottolineato l'importanza di condividere le migliori pratiche a livello transnazionale al fine di migliorare le esperienze di volontariato e promuovere il programma. Ha raccomandato anche la convocazione periodica di un consiglio consultivo di esperti, includendo le organizzazioni giovanili

partecipanti.

  • Ha enfatizzato la necessità di promuovere su vasta scala il programma nelle sue due componenti, incoraggiando l'inclusione di gruppi svantaggiati e sfruttando il potenziale delle organizzazioni giovanili. Ha proposto l'istituzione di campagne di comunicazione mirate.

(c)  Ha proposto l'introduzione di forme di volontariato a tempo parziale e di volontariato svolto in modo ibrido per far fronte a situazioni emergenziali che potrebbero limitare la mobilità fisica, come avvenuto durante la pandemia di Covid-19.

  • Ha sottolineato la necessità di fornire assistenza e formazione adeguata ai

volontari delle organizzazioni partecipanti, semplificando le procedure amministrative e supportando le organizzazioni che partecipano a programmi europei per la prima volta.

(e)  Ha proposto un approccio  più flessibile al volontariato individuale,

consentendo ai partecipanti di svolgere la propria esperienza in più paesi e in diverse aree di attività.

  • Ha sottolineato l'importanza di rafforzare le iniziative di educazione alla

cittadinanza attiva e di migliorare la conoscenza dell'Unione Europea da parte dei volontari.

  • Ha evidenziato la necessità di potenziare il riconoscimento reciproco dei

risultati e delle competenze acquisite durante l'attività a livello degli Stati membri. Ha ribadito che il volontariato non può essere equiparato al lavoro o ai tirocini e ha sottolineato l'importanza di facilitare la transizione dei partecipanti nel mercato del lavoro.tato di attuazione del CVEAU è attualmente limitata dal fatto che le prime assegnazioni sono partite soltanto a giugno 2023. Questo ritardo è dovuto essenzialmente all’approvazione tardiva del bilancio pluriennale e la conseguente crisi pandemica che ha bloccato le partenze e limitato notevolmente gli spostamenti.

In base alle sue competenze, la Commissione DEVE ha invece riconosciuto che la valutazione dello stato di attuazione del CVEAU è attualmente limitata dal fatto

 

che le prime assegnazioni sono partite soltanto a giugno 2023. Questo ritardo è dovuto essenzialmente all’approvazione tardiva del bilancio pluriennale e la conseguente crisi pandemica che ha bloccato le partenze e limitato notevolmente gli spostamenti.

La Commissione DEVE ritiene inoltre che sia necessario compiere i seguenti passi:

  • Migliorare e agevolare l'accesso dei giovani al programma, promuovendo la loro formazione, lo sviluppo di nuove competenze e fornendo supporto amministrativo prima e dopo l'attività.

(b)  Implementare campagne informative e di comunicazione mirate per

diffondere le opportunità offerte dal programma a un pubblico più ampio.

  • Condurre una rigorosa verifica delle organizzazioni partecipanti per garantire la sicurezza dei giovani volontari e la qualità della formazione.
  • Allo stesso tempo, semplificare e rivedere le procedure necessarie per

ottenere il Marchio di qualità richiesto dal programma per le organizzazioni partecipanti,

  • Si dovrebbe considerare l'eliminazione del limite di età attualmente in vigore

per i partecipanti, al fine di coinvolgere cittadini più esperti nelle attività di supporto umanitario.

(f)   Si dovrebbe esaminare la possibilità di consentire attività di volontariato

umanitario in zone sicure di Paesi in conflitto, assicurando al contempo adeguate misure di sicurezza

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