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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Futuro della Politica Industriale dell’Unione Europea

1. Premessa

Negli ultimi mesi, la politica industriale dell'Unione Europea è tornata al centro dell'attenzione a causa dei notevoli cambiamenti geopolitici e degli eventi internazionali in corso, a partire dalla pandemia di Covid-19, passando per il conflitto in Ucraina, fino ad arrivare agli scontri recenti in Medio Oriente.

In questo contesto di crisi, l'Unione Europea si è trovata di fronte a diverse emergenze. Innanzitutto per il settore dell'energia, in cui, fino a circa un anno fa, l'UE era fortemente dipendente dalle importazioni di gas dalla Russia. Questa dipendenza ha sollecitato l'UE a rivedere le sue politiche energetiche, cercando fonti alternative e rafforzando la resilienza del suo approvvigionamento energetico.

Un'altra sfida significativa è emersa dalla carenza di semiconduttori, un elemento cruciale per numerose industrie, tra cui l'automotive e l'elettronica. La scarsità di semiconduttori ha messo a dura prova la produzione industriale dell'UE durante la pandemia, evidenziando l'importanza di garantire una catena di approvvigionamento stabile per questi componenti essenziali.

Significativo è stato anche l’impatto dell’inflazione sull’intero continente. Un impatto che ha causato un aumento significativo dei tassi di interesse ed ha acuito le già esistenti disparità sociali, riducendo sensibilmente il potere d’acquisto dei cittadini.

Infine, le materie prime critiche hanno rappresentato un'altra area di preoccupazione. Le catene di approvvigionamento di queste materie prime sono state minacciate dalle crisi internazionali in corso, mettendo in evidenza la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e promuovere il riciclaggio e l'efficienza nell'uso delle risorse.

Per far fronte a queste sfide, l'UE ha iniziato a potenziare la sua politica industriale, con l'obiettivo di promuovere la competitività delle imprese europee, stimolare l'innovazione, sostenere la transizione verso un'industria verde e digitale e garantire la sicurezza delle sue catene di approvvigionamento.

L'UE sta anche lavorando per rafforzare la sua autonomia strategica e la sua capacità di agire in modo più indipendente nelle questioni economiche e geopolitiche, riducendo la sua dipendenza da attori esterni e garantendo la resilienza dei settori industriali chiave. Tuttavia, queste sfide richiedono un approccio dinamico e in continua evoluzione da parte dell'UE per adattarsi a un ambiente globale sempre mutevole.

Lo scopo di questa scheda informativa è presentare quanto si sta facendo a livello UE e le discussioni sul futuro della politica industriale dell’Unione

2. Politica industriale: le risposte dell’UE

Sono numerose le proposte legislative presentate dalla Commissione Europea su cui Parlamento e Consiglio stanno lavorando in questi mesi. Alcune di queste proposte sono state già approvate, mentre altre si trovano ancora in fase di negoziato. Tra queste, alcune sono state discusse in precedenti schede informative, come:

  • Il Chips Act, un provvedimento con cui l'Unione Europea mira ad aumentare in modo significativo la sua produzione di semiconduttori e microchip, componenti essenziali per l'industria automobilistica, dispositivi di salvataggio e l'elettronica di consumo. Questa iniziativa non solo rafforza il settore della ricerca e sviluppo in questo campo, ma crea anche condizioni favorevoli affinché le industrie, comprese le piccole e medie imprese (PMI), possano prosperare in questo settore. L'obiettivo è ridurre la dipendenza dall'importazione di semiconduttori da paesi esterni e garantire una catena di approvvigionamento più resiliente.
  • Il Critical Raw Material Act, il quale mira a potenziare la catena di approvvigionamento dell'Unione Europea per 34 materie prime critiche, di cui

16    sono    considerate    strategiche    per    gli    interessi    dell'UE.   Questo provvedimento ha l'obiettivo di ridurre la dipendenza da paesi che potrebbero rivelarsi instabili, ostili o con interessi geopolitici divergenti rispetto a quelli dell'Unione, come la Cina. Garantire un approvvigionamento sicuro di queste materie prime è essenziale per sostenere l'industria europea e la sua competitività.

  • Il Net-Zero Industry Act, che si concentra sull'incremento della capacità produttiva e manifatturiera delle tecnologie a zero netto in tutta l'Unione Europea, sottolineando il ruolo chiave dell'UE nella transizione verso un'economia a zero emissioni nette di carbonio. Questo provvedimento mira anche a creare condizioni favorevoli per gli investimenti in tecnologie sostenibili, promuovendo l'innovazione e sostenendo la transizione digitale ed
  • STEP, la Piattaforma per le tecnologie strategiche europee, che ha l'obiettivo di rafforzare lo sviluppo di tecnologie strategiche per aumentare la competitività e promuovere la sostenibilità ambientale e digitale del sistema produttivo europeo. Questa iniziativa rappresenta un passo iniziale verso la creazione del futuro Fondo per la sovranità, annunciato dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.

3.  “Autonomia strategica aperta”: una visione complessiva per il futuro della politica industriale dell’Unione

La discussione sul futuro della politica industriale dell'Unione Europea è sicuramente complessa, considerando le iniziative prese da potenze globali come gli Stati Uniti e la Cina. Gli Stati Uniti, con l'Inflation Reduction Act, hanno adottato misure ambiziose per sostenere le proprie industrie, con un particolare focus sulle energie rinnovabili e la transizione ambientale. D'altra parte, la Cina continua a investire massicciamente nel suo settore industriale, utilizzando aiuti di stato e preparandosi per una transizione economica di vasta portata con strumenti altrettanto innovativi.

Nel frattempo, l'Unione Europea sta affrontando una discussione interna per affrontare le sfide complesse che la attendono. La Commissione Europea aveva annunciato la creazione di un Fondo Sovrano per finanziare una politica industriale robusta, ma la sua realizzazione sembra ancora essere in fase di pianificazione. Nel frattempo, altri attori istituzionali, tra cui il Consiglio ed il Parlamento, stanno intraprendendo un processo di riflessione sul futuro della politica industriale europea.

In questo contesto, la Presidenza spagnola del Consiglio dell'UE ha enfatizzato la necessità di una cooperazione tra le istituzioni europee per consolidare ciò che è stato definito "autonomia strategica aperta" dell'Unione. Questo approccio cerca di rafforzare l'autonomia strategica dell'UE attraverso una politica industriale vigorosa, ma evitando di creare barriere protezionistiche. L'uso dell'aggettivo "aperta" mette in evidenza l'importanza di mantenere relazioni commerciali aperte e collaborative con partner internazionali fidati, evitando l'isolamento.

La strategia proposta dalla Presidenza spagnola suggerisce il rafforzamento della produzione in settori chiave, ritenendo che, oltre agli investimenti nella ricerca e sviluppo, sia essenziale investire nell'apertura di nuove fabbriche e poli industriali. Questi settori-chiave includono il manifatturiero e le tecnologie verdi, le tecnologie e i servizi digitali, l'agricoltura e i fertilizzanti biologici, la produzione farmaceutica e le materie prime critiche insieme alla ricerca di materiali alternativi.

La strategia per una "autonomia strategica aperta" dell'Unione Europea mira a sviluppare i vantaggi competitivi dell'UE, promuovendo la concorrenza interna e incoraggiando la crescita a livello regionale e locale in modo equo. Allo stesso tempo, si prevede di incrementare la collaborazione tra il settore pubblico e privato per favorire gli investimenti e di investire nel capitale umano dell’Unione rafforzando lo sviluppo delle competenze.

Una condizione fondamentale per queste azioni, secondo la Presidenza spagnola, è lo sviluppo dell'integrazione del mercato unico europeo. Questo richiederà una migliore regolamentazione, la creazione di condizioni favorevoli agli investimenti, la promozione della solidarietà tra gli Stati membri e la modernizzazione del sistema di raccolta e elaborazione dei dati a livello europeo, con l'obiettivo di creare uno spazio europeo unico per i dati che possa favorire i processi decisionali dei legislatori e dei policy-designers.

La Presidenza spagnola del Consiglio dell'UE pone una particolare enfasi sul ruolo cruciale che le imprese e le società straniere svolgono nel contribuire alla crescita del PIL europeo, allo sviluppo delle competenze, alla ricerca e all'innovazione. Tuttavia, contemporaneamente, ritiene necessario limitare gradualmente l'influenza di questi soggetti nei settori e nelle infrastrutture strategiche dell'Unione Europea. Questo obiettivo mira a promuovere una maggiore sicurezza e a proteggere lo sviluppo industriale dell'UE.

La strategia proposta prevede, infine, la creazione di nuovi piani di emergenza strategici, che saranno implementati dall'UE e dagli Stati membri per rispondere a potenziali crisi future.

4.  Considerazioni finali

La sfida che l'Unione Europea deve affrontare è indubbiamente complessa, data la crescita delle misure protezionistiche nel mondo, le catene di approvvigionamento a rischio, l'intensificarsi della corsa alle materie prime e il consolidamento di fronti di paesi ed economie potenzialmente ostili. In questo contesto, l'UE è chiamata a rinnovare la propria politica industriale per rimanere un attore competitivo e preservare il suo ruolo di leadership globale nella transizione digitale ed ambientale.

La sfida principale consiste nell'implementare soluzioni innovative che promuovano la collaborazione tra il settore pubblico e privato. Gli investimenti privati sono fondamentali, poiché il settore pubblico da solo non può far fronte alle emergenze attuali. Tuttavia, queste soluzioni non devono isolare l'UE, ma piuttosto rafforzare la sua resilienza e sovranità, anche attraverso partnership commerciali con paesi con interessi affini.

Un elemento cruciale per affrontare questa sfida è l'investimento nei cittadini europei. Ciò implica lo sviluppo accelerato delle competenze, soprattutto nel campo digitale, e la promozione della creazione di posti di lavoro necessari per rafforzare la capacità produttiva.

Una politica industriale dell'UE non è più rimandabile: mentre il Parlamento, il Consiglio e la Commissione lavorano su provvedimenti individuali per rafforzare l'industria, è evidente che sia necessaria una visione più ampia e completa per prepararsi alle sfide del futuro. Continueremo a lavorare per muoverci in questa direzione.

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