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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Indicazioni geografiche per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli

Si tratta di un regolamento estremamente importante per l’Europa e in particolare per il nostro Paese, sia per il tema sia perché per la prima volta viene definito un testo unico europeo sulle produzioni di qualità. Il sistema delle Indicazioni Geografiche è infatti in grado di generare valore, senza la necessità di grandi investimenti pubblici.

Il risultato raggiunto porta con sé maggiore chiarezza e armonia tra i settori, incluso quello vitivinicolo, mantenendo però le giuste e necessarie specificità settoriali.

È sempre bene ricordare che i prodotti di alta qualità sono uno dei beni più importanti per l’Unione Europea, sia a livello economico che culturale, rappresentano infatti il “made in EU” nel mondo e lo rendono riconoscibile. Era quindi estremamente importante costruire un regolamento in grado di preservare questo patrimonio e stimolarne la crescita.

Parallelamente, era necessario garantire che il sistema di Indicazione Geografica e di qualità fosse supportato da un solido sistema di verifica e controllo, sia per i beni prodotti all’interno dell’Unione che per quelli esteri.

Da anni ormai non ci troviamo più di fronte a casi specifici legati ai singoli stati, ma ad un vero e proprio sistema economico capace di generare un giro di affari pari a 80 miliardi di EUR, a livello europeo. Si tratta per noi di un vero e proprio patrimonio da preservare e incentivare, garantendo le giuste tutele – sia per i consumatori che per i produttori – e rafforzandone la competitività.

Per ottenere questi risultati, durante i triloghi, si è lavorato su quattro pilastri.

  • Rafforzamento del ruolo dei consorzi

I consorzi sono il cuore pulsante per lo sviluppo delle Indicazioni Geografiche, attraverso questo regolamento avranno maggiori responsabilità e strumenti per tutelare le tre dimensioni chiave del settore: economica, ambientale e del valore sociale.

Resteranno “in mano” ai produttori e agli operatori della filiera produttiva, diventeranno protagonisti nella promozione del cosiddetto “turismo ad indicazione geografica” – che può diventare vero motore di crescita e sviluppo per i territori rurali - e nella lotta contro le pratiche svalorizzanti.

Garantire un ritorno equo per i produttori permette di incentivare investimenti di qualità a tutela dei beni e del processo di sostenibilità. Inoltre, come detto, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi europei di sviluppo rurale, supportando concretamente le attività agricole e produttive, preservando il know-how e promuovendo le singole specificità.

Il testo contiene indicazioni anche per quanto riguarda il riconoscimento di questi consorzi, in particolare il Parlamento ha lavorato per salvaguardare gli schemi e i criteri attualmente funzionanti, come nel caso italiano.

Gli Stati membri avranno la possibilità di introdurre sistemi di contributi erga-omnes, ovvero una quota che ogni produttore – che sia socio o meno del consorzio – dovrà versare al consorzio di tutela per l’utilizzo di una denominazione di origine.

  • Maggiore protezione delle Indicazioni Geografiche

Si è lavorato su quattro punti chiave:

  1. La protezione online

Diventerà una tutela d’ufficio, garantita tramite un sistema di geo-blocking che obbligherà gli Stati membri a bloccare l’accesso a tutti i contenuti che richiamano un’IG, grazie anche all’utilizzo di un sistema di alert dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale).

  1. Indicazioni Geografiche legate ad un prodotto usato come ingrediente

Diventerà obbligatorio per le aziende trasformatrici indicare la percentuale di prodotto IG contenuta all’interno del prodotto finale. Sarà introdotto il divieto di utilizzo di prodotti “simili” e la presenza del prodotto IG dovrà essere caratterizzante il bene finale.

I trasformatori dovranno inoltre informare i consorzi dell’utilizzo dell’Indicazione Geografica e dovranno attendere una risposta che confermi la comunicazione e che potrebbe contenere indicazioni specifiche sul corretto utilizzo della denominazione.

  1. Protezione internazionale

Nei casi in cui l’Indicazione Geografica abbia un mercato internazionale, i consorzi riconosciuti avranno la possibilità di essere registrati automaticamente all’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona, che consente di beneficiare di una protezione rapida, di alto livello e indefinita per le indicazioni geografiche, in tutti i paesi firmatari (anche extra-UE).

  1. Norme tecniche nazionali e menzione tradizionale

Non potranno più essere sfruttate indebitamente le denominazioni. Ricordiamo tutti il caso dell’aceto balsamico sloveno o del Prosek croato, queste pratiche scorrette non saranno più tollerate poiché si è chiarito che né le norme tecniche nazionali né le menzioni tradizionali possono corrispondere o evocare Indicazioni Geografiche riconosciute.

  • Semplificazione e chiarimento del ruolo dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale)

Uno degli obiettivi del regolamento era di semplificare realmente il sistema di registrazione, per questo motivo i tempi per l’esame delle richieste di registrazione e di modifica – da parte della Commissione – sono stati ridotti a 6 mesi. È possibile estenderli sono nel caso in cui la richiesta sia incompleta e necessiti di integrazioni.

Sempre nella stessa direzione, si è deciso che solo gli emendamenti che implicano effetti concreti sul mercato unico saranno soggetti all’approvazione della Commissione. In tutti gli altri casi le modifiche verranno esaminate a livello nazionale, evitando quindi l’attuale doppio passaggio, causa di grandi rallentamenti.

L’EUIPO quindi riceverà una quantità notevolmente ridotta di dossier, ma sarà comunque consultabile per ricevere supporto su questioni amministrative e verrà valorizzato il suo contributo nel tutelare e promuovere le IG (ad esempio attraverso la creazione di un registro europee digitale delle IG).

  • Sostenibilità e trasparenza

Ovviamente il Parlamento si è concentrato anche sugli aspetti legati alla sostenibilità, pilastro del Green Deal e del lavoro svolto in questa legislatura.

I consorzi dovranno, inizialmente su base volontaria, redigere un rapporto di sostenibilità, che racconti il lavoro svolto dalle aziende e dai consorzi stessi per garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Importantissimo anche il lavoro fatto sul tema della trasparenza verso il consumatore, si è stabilito infatti l’obbligo di indicare sull’etichetta dei prodotti IG il nome del produttore.

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