Skip to main content

Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Direttiva sul diritto alla riparazione

Il percorso nelle istituzioni

Una prima proposta sul diritto alla riparazione è stata presentata dalla Commissione il 22 marzo 2023, all’interno della nuova agenda dei consumatori e del piano d'azione per l'economia circolare.

Si colloca all’interno del quadro che l’Unione Europea sta componendo per promuovere il consumo sostenibile tra i cittadini e le imprese, pensiamo al regolamento sulla progettazione ecocompatibile (che promuoverà la produzione di prodotti riparabili) e alla direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde (di cui ho già parlato e che consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate presso il punto vendita).

Il 21 novembre 2023 il Parlamento Europeo ha adottato in Plenaria la propria posizione in vista dei negoziati inter-istituzionali sulla Direttiva che promuove la riparazione di beni rotti o difettosi, nota anche come direttiva sul diritto alla riparazione.

I Triloghi dei mesi successivi hanno portato, a fine febbraio 2024, ad un accordo provvisorio tra Parlamento Europeo e Consiglio, che ora dovrà essere approvato ufficialmente da entrambe le istituzioni.

La normativa concordata faciliterà le procedure di richiesta per i consumatori in modo da incentivare la riparazione anziché la sostituzione, rendendo l'accesso ai servizi di riparazione più rapido, trasparente e conveniente.

Si tratta di uno dei pezzi del grande puzzle legato alla sostenibilità ambientale, che sta portando l’Unione Europea verso un’economia sempre più circolare. Scegliere di incentivare la riparazione, rispetto allo smaltimento, permette di contenere la produzione di rifiuti e il conseguente impatto ambientale.

Se poi guardiamo poi al disegno più grande vediamo un ulteriore impatto positivo creando nuovi posti di lavoro di qualità, limitando il consumo di materie prime (spesso non prodotte negli Stati membri) e permettendo ai cittadini di risparmiare e avere maggiore consapevolezza.

L'accordo provvisorio sarà applicabile a tutti i prodotti che abbiano delle caratteristiche di riparabilità previste dal diritto dell'UE e stabilisce l'obbligo di riparazione per produttori.

Parallelamente, verrà introdotto un modulo europeo di informazioni che fornisce ai consumatori dati fondamentali sul servizio di riparazione e sarà creata una piattaforma online europea.

La Direttiva

In particolare, gli aspetti più importanti della direttiva sono:

Obbligo di riparazione

Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente e positivamente la consapevolezza dei cittadini per quanto l’impatto ambientale dettato dalle scelte di consumo. Questo ha portato una netta maggioranza della popolazione a preferire una buona riparazione rispetto ad un acquisto ex novo.

Per questo motivo in Parlamento sia stati sempre molto netti: tutti i consumatori dovrebbero poter far riparare i loro beni oltre il periodo di garanzia legale.

Attraverso la Direttiva vogliamo chiedere agli Stati membri di garantire che, su richiesta del consumatore, il produttore ripari beni. Questo indipendentemente dal fatto che siano stabiliti o meno requisiti di riparabilità per tali beni negli atti giuridici dell'UE.

L’altro aspetto fondamentale legato all’applicabilità riguarda le categorie dei beni, l’obiettivo infatti è non porre eccessive limitazioni. Si potrà avere accesso al diritto di riparazione per svariati prodotti, quali ad esempio lavatrici, smartphone e biciclette.

Da un lato, garantiamo la tutela dei cittadini, non permettendo che le richieste siano respinte per motivi puramente economici quali i costi. Dall’altro, abbiamo posto la giusta e doverosa attenzione anche sulla tutela dei produttori, i quali ovviamente in caso di impossibilità di riparazione non sarebbero costretti a garantirla.

La riparazione dovrebbe essere effettuata alle seguenti condizioni:

  • a titolo gratuito o dietro equo corrispettivo;
  • entro un termine ragionevole dal momento in cui il produttore ha il possesso fisico del bene, ha ricevuto il bene o gli è stato dato accesso al bene dal consumatore;
  • il produttore può fornire al consumatore il prestito di un bene sostitutivo a titolo gratuito o a fronte di un compenso ragionevole per la durata della riparazione;
  • nei casi in cui la riparazione sia di fatto o giuridicamente impossibile, il produttore può fornire al consumatore un prodotto ristrutturato che, dal momento della consegna, esonera il produttore dall'obbligo di riparazione.

Tramite il regolamento sulla progettazione ecocompatibile, si prevede inoltre che la Commissione possa introdurre specifiche di riparabilità per i nuovi prodotti, che saranno poi aggiunti all'elenco dei prodotti contemplati dalla direttiva sul diritto alla riparazione (allegato 2).

Questo elenco specifico di beni prevede che i produttori garantiscano ulteriori tutele:

  • garantire che i riparatori, i costruttori, i ricondizionatori e gli utilizzatori finali indipendenti abbiano accesso a tutti i pezzi di ricambio e a tutte le informazioni e gli strumenti relativi alla riparazione, compresi gli strumenti di diagnosi, a un costo ragionevole e non discriminatorio per un periodo corrispondente almeno alla durata prevista del prodotto;
  • mettere a disposizione sui loro siti web tutte le informazioni relative alla riparazione, quali i prezzi di riparazione e i prezzi dei pezzi di ricambio;
  • evitare di ostacolare la riparazione con vincoli contrattuali o tramite hardware o software;
  • non ostacolare l'uso di pezzi di ricambio originali o di seconda mano, di pezzi di ricambio compatibili e di pezzi di ricambio creati con stampa 3D da parte di riparatori indipendenti, quando tali pezzi di ricambio sono conformi ai requisiti del diritto nazionale o dell'Unione;
  • non rifiutare la manutenzione o la riparazione di un dispositivo acquistato o precedentemente riparato al di fuori delle loro reti di servizio o di distribuzione autorizzate (punto molto importante e che modifica drasticamente la situazione attuale)
Piattaforma europea online per la riparazione e la ristrutturazione di beni

Si chiede ai 27 Stati membri di incoraggiare iniziative private che portino alla nascita di piattaforme online in cui i consumatori possano facilmente trovare riparatori. In questa richiesta sono comprese le sempre più diffuse iniziative di riparazione partecipativa e i cosiddetti Repair Café.

Queste piattaforme dovrebbero aiutare i consumatori, informandoli degli incentivi finanziari e fiscali applicabili alla riduzione dei costi di riparazione. È importante garantire ai consumatori anche la possibilità di fornire un feedback o una valutazione, che valuti la qualità del lavoro dei riparatori, per creare un passaparola virtuoso sulla pratica.

Misure adottate dagli Stati membri per promuovere la riparazione

Per rendere le riparazioni accessibili a tutti i cittadini, gli Stati membri dovrebbero adottare misure adeguate per promuoverla in maniera efficace. Se misure saranno declinabili in vari modi a partire dai “buoni di riparazione” fino ai “fondi nazionali per la riparazione”, passando per altre azioni e incentivi.

Inoltre, gli Stati membri dovrebbero garantire che il fornitore di una riparazione sia responsabile di eventuali difetti di conformità per la parte o le parti riparate, gli aspetti o le caratteristiche del bene, esistenti al momento in cui il consumatore ha ricevuto il bene riparato e che si manifestano entro un periodo minimo di dodici mesi.

Garanzie legali

Un altro aspetto fondamentale, contenuto anche nella Direttiva sulla tutela dei consumatori da pratiche commerciali scorrette, riguarda le garanzie commerciali di durata, vendute in aggiunta alla garanzia legale di conformità.

Si chiede agli Stati membri di prevedere un controllo al fine di garantire che includano sempre il diritto alla riparazione per il prodotto coperto durante la sua durata.

Nel promuovere la garanzia commerciale, i produttori dovrebbero inoltre fornire una sintesi chiara e precisa delle condizioni della garanzia commerciale, in modo che i consumatori siano pienamente consapevoli dei loro diritti e non siano indotti in errore.

Riparazione o sostituzione?

Per quanto riguarda il periodo di responsabilità del venditore incluso nella garanzia, l’accordo mantiene il diritto del consumatore di scegliere tra la riparazione e la sostituzione per i prodotti difettosi.

Se il consumatore sceglierà la riparazione del bene, il periodo di responsabilità del venditore sarà prorogato di 12 mesi dal momento in cui il prodotto sarà reso conforme. Gli Stati membri potranno prorogare ulteriormente la durata del periodo di tutela.

Sanzioni

Il Parlamento Europeo ritiene necessario che gli Stati membri prevedano sanzioni in caso di violazione della presente direttiva e ne garantiscano l'esecuzione. Le sanzioni dovrebbero essere efficaci, proporzionate e dissuasive.

Questo è un aspetto necessario, anzi essenziale, al fine di garantire realmente il diritto alla riparazione a tutti i cittadini.

I prossimi passi

L'accordo provvisorio raggiunto dal Parlamento Europeo e dal Consiglio mantiene inalterato il diritto dei consumatori di scegliere tra la riparazione e la sostituzione in caso di guasto o di difetto di un prodotto, nel periodo di garanzia. L’aspetto chiave che cambia riguarda l’accesso alla riparazione, che diventerà finalmente un diritto per tutti i cittadini dell’Unione.

Introdurre questi principi chiave della sostenibilità ci aiuta concretamente nel percorso verso l’economia circolare e, soprattutto, verso un’Europa più sostenibile e virtuosa nelle sue azioni a tutela del nostro Pianeta.

Vorrei sottolineare inoltre come l'accordo raggiunto rispetti pienamente gli obiettivi generali della direttiva, introducendo però alcuni miglioramenti per quanto riguarda l'ambito di applicazione, l'obbligo di riparazione, il contenuto del modulo di informazioni e la piattaforma online.

Il Parlamento discuterà la Direttiva durante l’ultima Sessione Plenaria della legislatura, il 22 aprile 2024 a Strasburgo.

Un ulteriore traguardo concreto nel grande percorso del Green Deal, per una transizione verde che parta da noi cittadini e ci renda protagonisti tutelando i nostri diritti e incentivando le buone pratiche quotidiane.

Purtroppo attorno al Green deal si sta verificando un attacco politico senza precedenti e ciò avviene in vari modi: dai negazionismi del tema ambientale e climatico , ai tentativi di contrappoorre cura  dell ambiente agli interessi essi economici , alla   prevenzione  fino al tentativo più misero di screditare l ‘ avversario e teorizzare e di minacciare Il dilemma più usato dalla destra e’ quello di separare in una ottusa polarizzazione , da un lato, l’ambiente e dall’ altro la salute

Tutto invece si tiene e deve tenere nell’interesse  personale e  nazionale  e una industria  più.

  • Creato il .