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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Regolamento sulla protezione dell'Unione dalla manipolazione del mercato elettrico e dell'energia all'ingrosso - REGOLAMENTO REMIT

Il tema dei prezzi dell'energia per il consumatore finale, sia famiglie che imprese, è di estrema importanza per l'economia europea e per la stabilità sociale dei paesi.

Troppi rialzi e troppo alti costi sono stati sopportati dai cittadini in questi anni ed è perciò che si è ritenuto di rivedere, integrare e correggere la normativa in corso per avere misure e norme più efficienti nel monitoraggio e nel controllo del funzionamento del mercato all'ingrosso dei prodotti energetici.

Questo testo sembra (e in effetti lo è) molto tecnico e circoscritto ad aspetti finanziari o regolatori, ma da esso dipende poi la modalità con cui si formano i prezzi dell'energia e per questo è, e deve essere, di diretto interesse dei cittadini e delle imprese che consumano energia.

Per questo si cercherà in questa scheda di spiegare il contenuto oltre che le ragioni di fondo e di evidenziare anche l'orientamento molto ambizioso del gruppo SD portato avanti dall'on. Toia, come shadow del provvedimento.

Alla sua posizione molto accurata e impegnativa si devono alcune proposte, entrate nel Regolamento, che vogliono difendere il cittadino dalle “manipolazioni” del mercato.

L'aumento enorme e sproporzionato dei prezzi dell'energia nel 2021 e 2022 ha molte ragioni: la riduzione di gas disponibile per effetto della guerra russa in Ucraina, l'aumento della domanda di energia in molte aree del mondo alla ripresa produttiva post COVID, l’“uso” spregiudicato dell’energia come “arma di guerra”.  

Ciò ha comportato gravi danni alle imprese e alle famiglie e ha “costretto” molti Stati Membri ad intervenire, con sovvenzioni e aiuti economici, impiegando moltissime risorse economiche che avrebbero dovuto essere indirizzate ad altre finalità.

Ci sono stati aiuti di Stato e compensazioni economiche, ma anche azioni europee di politica energetica comune, come il Regolamento per gli stoccaggi (per affrontare la domanda invernale), e altre misure per diminuire la domanda di gas, attraverso un rilancio delle politiche di efficientamento energetico e il forte impulso alla crescita delle rinnovabili (vedi REPowerEU e la RED).

Ma le impennate dei prezzi, anche se meno “violente” sono continuate fino alla scelta di prevedere un “price cap”, un tetto al prezzo del gas, al verificarsi di determinate circostanze.

Anche l'avvio di una procedura per gli acquisti comuni può rientrare tra le misure tese ad affrontare e limitare l'aumento dei prezzi.

La riforma del mercato elettrico è un'altra importante tappa di riordino del mercato, per limitare gli effetti dei prezzi a breve termine, invece di quelli a lungo termine, per favorire le PPP, cioè le partnership pubblico private.

La riforma ha in ogni caso portato ad effetti più ampi, ma ha anche la finalità di garantire un approvvigionamento adeguato a prezzi contenuti, attraverso anche una maggiore flessibilità della rete elettrica, sia come flessibilità dell'offerta che come gestione efficiente della domanda con lo scopo fondamentale di ottimizzare l'assetto del mercato dell'energia elettrica.

In ogni caso, accanto alla riforma del mercato elettrico e alle altre misure per incentivare la diffusione di rinnovabili (eolico e solare in primis) si è affrontata anche la revisione di REMIT, per proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi e dare loro una maggiore scelta e capacità contrattuale.

Anche le imprese sono interessate dalla riforma di REMIT perché anch'esse vanno difese dall'eccessivo rischio delle impennate dei prezzi (a breve termine) e per assicurare alle imprese accordi più completi di compravendita di energia e obblighi maggiormente “garantiti”.

La nuova proposta vuole, sulla base dell'esperienza non facile e non “rassicurante” di questi ultimi anni, colmare alcune lacune normative per rafforzare il monitoraggio:

  • per avere strumenti più efficaci per proteggere i consumatori, comprese le imprese, da prezzi che si impennano;
  • per offrire scelte più diversificate di contratti;
  • per avere accesso alle rinnovabili anche attraverso la condivisione;
  • per garantire un completo e approfondito monitoraggio al fine di evitare e prevenire gli “abusi di mercato”.

Ecco perché la proposta garantisce diversi tipi di contratto da quelli a prezzo fisso a quelli a prezzo dinamico, dai contratti multipli ad altri contratti specifici, e inoltre vuole assicurare una informazione veramente completa, trasparente e chiara.

Inoltre, si vuole assicurare, ciò che oggi è molto difficile, la possibilità di “combinare” prezzi dinamici e prezzi fissi per avere benefici e incentivi.

Si vuole tra l'altro favorire l'accesso a mercati con contratti a più lungo termine, che offrono più stabilità e certezza.

Principali contenuti della proposta di revisione

Rispetto al Regolamento vigente sulla INTEGRITÀ e TRASPPARENZA dei mercati energetici all'ingrosso, del 2011, la nuova proposta, attraverso norma comune a tutta l'Unione, vuole essere più incisiva nel prevenire e impedire “PRATICHE ABUSIVE”.

Perciò vuole:

  • definire con più ampiezza le pratiche abusive per tentata manipolazione di mercato e inside trading;
  • individuare e combattere i casi di manipolazione (o tentata manipolazione) con un monitoraggio dei mercati stessi;
  • vietare severamente le pratiche abusive;
  • pretendere che gli operatori rendano pubbliche le “informazioni privilegiate”;
  • ampliare i poteri di verifica e controllo delle Autorità nazionali e di quella europea per le indagini e le relative sanzioni.

Queste regole di REMIT sono in generale misure collegate e incrociate con le regole di monitoraggio dei mercati finanziari anche perché alcuni prodotti energetici sono anche strumenti finanziari (vedi i “derivati”).

L'applicazione di REMIT è rivolta agli operatori del mercato e copre i seguenti prodotti:

contratti di fornitura e trasporto di energia elettrica e gas (con gli eventuali derivati) che siano commercializzati o consegnati nell'UE.

Altre proposte nuove del regolamento

  • I prodotti energetici sotto forma di prodotti finanziari (derivati) ricadono nel campo di applicazione della direttiva;
  • il “trading automatico” o “algorithmic trading” viene normato e c'è un obbligo di dichiarazione all'Autorità europea e a quelle nazionali;
  • ACER deve pubblicare ogni giorno un “LNG price assessment” o benchmark;
  • gli operatori extra UE, per operare in Europa, devono avere un ufficio o un referente responsabile nel territorio europeo e, inoltre, avere una registrazione presso l’Autorità nazionale;
  • l’ACER avrà poteri integrativi nei casi di sospetto e violazioni in più Stati Membri e in altri casi, comunque estendendo l'ambito dei poteri investigativi dell’ACER;
  • aumenta i poteri di sanzione a livello nazionale;
  • allarga il campo dello scambio di informazioni tra le Autorità nazionali.

Reazioni a livello di stakeholder

La proposta della Commissione e, ancor più, le prime proposte di emendamenti presentate dai gruppi riformisti e progressisti hanno sollevato molte perplessità e obiezioni.

In generale tali obiezioni vertono sull'estensione dei campi informativi ed investigativi.

In sostanza l'allargamento e l'approfondimento delle condizioni di trasparenza hanno creato preoccupazioni, come se potessero creare ostacoli al funzionamento del mercato.

In realtà le cose non stanno così.

Il mercato può (e deve) funzionare nella trasparenza e nella chiarezza per trovare un buon equilibrio con gli interessi generali e il diritto dei consumatori (in questo caso gli acquirenti).

In particolare, l'ampliamento del ruolo di ACER e il rafforzamento delle competenze a livello europeo hanno provocato da parte di alcuni Stati Membri e delle rispettive Authority nazionali una “levata di scudi” in nome dell'autonomia e della responsabilità nazionale.

Al gruppo SD, e in particolare alla relatrice on. Toia, queste obiezioni non sono parse fondate perché è proprio a livello nazionale che si può trovare la capacità e il livello giusto per esercitare un efficace ruolo di monitoraggio e capacità investigativa e, se necessario, sanzionatoria.

Inoltre, i casi di transnazionali richiedono una capacità sovranazionale e per affrontarli hanno bisogno di risorse, personale e strumenti.

Ma sono stati soprattutto i paesi di maggiori dimensioni a sentirsi “espropriati” e “sminuiti” dal conferimento di maggiori competenze all'ACER.

Tuttavia, tutte queste obiezioni non hanno avuto esito e il testo finale, come più avanti descritto, porta ad un rafforzamento del ruolo di ACER e alla individuazione delle condizioni specifiche per i diversi livelli di intervento.

L'altro tipo di obiezione è stata quella (sollevata dai trader) relativa al fatto che si trasferirebbero nel campo energetico le regole e le misure che fino ad ora erano state utilizzate nel settore finanziario.

Anche questa obiezione non è stata rilevante e si è deciso che il campo della REMIT coprisse i prodotti energetici che sono anche finanziari, mentre per l'aspetto più propriamente finanziario si rientra nella MIFID II.

RISULTATI FINALI

Per garantire efficacemente una fissazione dei prezzi trasparente e una prevenzione delle manipolazioni, assicurando nel contempo mercati competitivi, si è stabilito che:

  1. verrà molto rafforzata la azione dell’Agenzia per la cooperazione tra i regolatori dell'energia (ACER) e anche la capacità della Autorità nazionali;
  2. verrà monitorata l'integrità e la trasparenza, per una migliore qualità dei dati.

Per questi obiettivi si è reso necessario avere più ambizione rispetto alla proposta della Commissione, presentando molti emendamenti da parte dell'on. Toia ed avendo una maggioranza per approvarli.

Il testo finale è però molto avanzato e circoscritto.

I punti più rilevanti sono:

  • il rafforzamento e la precisazione più circoscritta delle definizioni di “informazioni interne”, di “insider trading” e di “manipolazione del mercato”.

Infatti, più precise e pertinenti sono le definizioni più si è sicuri che non sfuggano all'azione di vigilanza potenziali abusi.

  • Allargamento dell’ambito di copertura di tutti i contratti e derivati per l’erogazione e fornitura di energia e del loro stoccaggio.
  • Allargamento dei poteri investigativi dell’ACER per tutte le situazioni transfrontaliere.
  • Allargamento delle norme per la raccolta dei dati e delle informazioni.
  • Obbligo di essere stabiliti con un ufficio in un paese europeo per gli operatori di paesi terzi.
  • Disponibilità per l’ACER di emettere sanzioni economiche.
  • Divieto per le Autorità nazionali di bloccare le ispezioni dell'ACER.

CONCLUSIONI

Il testo finale di REMIT è più ambizioso, più efficace e più approfondito della proposta iniziale.

Si è rafforzata la dimensione europea del Regolamento, si sono stabilite misure e si sono definiti strumenti per rendere più puntuale e “penetrante” l'azione di monitoraggio, vigilanza, ispezione e sanzione.

È importante la valutazione oggettiva che, a fronte delle manipolazioni e degli “abusi” verificatisi in questi anni sui mercati dell'energia, è assolutamente necessario un intervento “coraggioso” e ambizioso.

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