Skip to main content

Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Transition Pathway

Percorso di transizione per l’ecosistema “prossimità ed economia sociale” Dall’Action Plan al Transition Pathway.
 
È stato approvato dalla Commissione europea un importante documento predisposto dalla DG GROW che si inserisce nell’Action Plan per l’economia sociale predisposto dal Commissario Nicolas Schmit.

Con l’Action Plan finalmente si delinea una strategia organica e completa per valorizzare i soggetti dell’economia sociale e per indicare attraverso quali azioni far progredire o crescere un settore che spicca su vari campi, sociale, energetico, produttivo, sanitario, e che occupa in Europa 13.6 milioni di lavoratori, con 2.8 milioni di imprese e soggetti.

Il titolo è “Creare un’economia al servizio delle persone: un piano d’azione per l’economia sociale” e ha lo scopo di promuovere questo ambito sociale quale fattore chiave dello sviluppo economico e sociale in Europa.

Clicca sull'immagine per scaricare la scheda informativa "Transition Pathway" (pdf)

transition pathway
  • Creato il .

Direttiva: "Donne nei consigli di amministrazione" - "Women on boards"

E’ stato raggiunto un accordo tra tutte le 3 Istituzioni europee e dunque si darà disco verde alla tanto attesa (sono addirittura 10 anni) Direttiva generalmente chiamata “Donne nei Consigli di Amministrazione”.

Approvata da Parlamento anni fa, osteggiata dal Consiglio e, in particolare, dalla Gran Bretagna, oggi finalmente arriva alla sua approvazione finale grazie ad un intenso lavoro di negoziato in cui un ruolo primario ha svolto la delegazione dei Deputati e delle Deputate S&D sia della Commissione FEMM (donne) sia della Commissione JURI (che si occupa degli aspetti e profili giuridici).

L’obiettivo principale della Direttiva è che in ogni CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE si dovrà avere una parità di genere del 40%.

Ciò significa, nella situazione odierna dove le donne sono fortemente minoritarie, che si dovrà avere almeno la presenza del 40% di donne.

Le imprese saranno vincolate a questi obiettivi e dovranno esplicitare procedure e modalità di percorso per arrivare al risultato, in piena trasparenza.

Per  quanto riguarda le autorità pubbliche, esse dovranno vigilare sulle imprese e avere garanzie che la implementazione della Direttiva sia totale e coerente ai principi di parità di genere che ispirano la Direttiva.

Leggi tutto: Direttiva: "Donne nei consigli di amministrazione" - "Women on boards"

  • Creato il .

Meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera

La proposta di un meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera mira a contenere il rischio di rilocalizzazione delle emissioni e anche gli effetti di concorrenza sleale, che molte imprese extraeuropee fanno alle imprese europee energivore, perché vendono in Europa a prezzi molto bassi i loro prodotti realizzati in paesi dove non ci sono regole di sostenibilità e quindi producono con costi più bassi.

Questo stato delle cose porta al famoso fenomeno del Carbon leakage che occorre contrastare con politiche industriale e ambientali attive in Europa.

Con la “misura” di aggiustamento per i prodotti che vengono da paesi extraeuropei, è necessario che le imprese che vogliono commercializzare tali prodotti all’interno del mercato unico acquistino quote CBAM in misura adeguata alla quantità di emissioni di CO2 rilasciate in atmosfera per ogni prodotto.

L’Europa, oltre a fare un’azione di tutela delle proprie imprese, introiterà risorse finanziarie che andranno a costituire le “risorse proprie” per il Bilancio europeo (Own Resources), che potranno anche essere utilizzate per la decarbonizzazione di paesi in via di sviluppo.

I settori più esposti alla rilocalizzazione saranno i primi ad essere inclusi, a partire dal cemento, all’acciaio, ai fertilizzanti, all’alluminio e alla elettricità.

Leggi tutto: Meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera

  • Creato il .

Revisione direttiva ETS

TESTO FINALE A SEGUITO DELLA VOTAZIONE IN PARLAMENTO EUROPEO DEL 22 GIUGNO

La discussione sulla revisione dell’ETS e sulla istituzione del CBAM è stata molto travagliata e complessa. Ha richiesto molto tempo (la Commissione ha presentato le sue proposte nel luglio del 2021 col famoso pacchetto FitFor55).

Anche la votazione è stata complicata e ha riservato sorprese durante la votazione in aula.

La prima votazione in aula infatti il 1 giugno del 2022 si è conclusa, per i due provvedimenti più significativi del pacchetto, cioè quelli riguardanti l’ETS e il CBAM con una NON APPROVAZIONE.

Un esito clamoroso dovuto al voto negativo di S&D, Left e Verdi, perché il pacchetto, così come votato in aula, non era ritenuto abbastanza ambizioso e il voto negativo delle destre perché il pacchetto era troppo green e troppo sbilanciato sulla sostenibilità a scapito degli “interessi delle imprese”.

Questo clamoroso risultato negativo è sfociato poi nel ritorno in Commissione Ambiente (su richiesta del relatore PPE Peter Liese) dove è ripresa la discussione.

La conclusione è stata il ritorno in aula, partendo dal testo già approvato ma “aprendo” ad eventuali altri emendamenti (ne sono stati presentati ben 200).

Prima dell’aula i maggiori gruppi S&D, PPE e Renew (e per alcune norme anche i Verdi) hanno condiviso alcuni punti sostanziali di modifica del testo precedentemente bocciati, arrivando ad alcuni compromessi sui punti più critici e delicati.

Leggi tutto: Revisione direttiva ETS

  • Creato il .

Caricabatterie comune

Finalmente (e possiamo proprio scrivere finalmente) si è arrivati ad un Accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione su questo obiettivo, apparentemente semplice ed ovvio, ma estremamente complicato da raggiungere per molti ostacoli economici, tecnici e anche politici!!

Possiamo, senza timore di smentita, sostenere che sia l’intero Parlamento, sia, in particolare, il gruppo S&D, del quale l’Onorevole Toia è membro, hanno da parecchi anni sostenuto questo obiettivo e chiesto alla Commissione di predisporre i provvedimenti necessari per raggiungerlo!!

Si tratta, nello specifico, di avere sul mercato interno europeo un caricabatterie universale sia per i telefoni cellulari che per tutti i dispositivi elettronici (devices etc.) di piccole e medie dimensioni.

Il vantaggio per i consumatori è evidente ed è un vantaggio sia di praticità che di economia.

Ma anche in termini più generali ci sarà un vantaggio di riduzione delle materie prime utilizzate e una riduzione di dispositivi da smaltire e dunque un aspetto di sostenibilità per la nostra produzione e la nostra economia.

Ogni anno infatti nel nostro continente arrivano 500.000 caricabatterie e si producono quasi 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici. Con il caricabatterie universale si stima che ci sarà un risparmio di migliaia di tonnellate di rifiuti (riducendo la produzione e lo smaltimento). Inoltre si potrà aumentare il riutilizzo delle apparecchiature inutilizzabili secondo i criteri dell’economia circolare.

Leggi tutto: Caricabatterie comune

  • Creato il .